lunedì 10 febbraio 2014

Sognando


Dormirei sempre e sogno più del solito. Sabato notte, dopo la giornata più brutta dell'anno (il giorno in cui, 10 anni fa, è morta una mia amica), ho fatto uno strano sogno. Una bella ragazza mora, che non riconoscevo, mi dava un bambino molto piccolo da allattare. Io lo avvicinavo al seno e lui si attaccava subito, ma dopo poco me lo portavano via perché stava male. A quel punto il piccolo diventava una zucca e mio papà (che è un medico) lo visitava affettandolo come un ananas. La zucca-bambino però non moriva. 

Mi sono svegliata molto agitata, poi ho pensato che la ragazza del sogno doveva per forza essere Sara. In questi giorni di grandi emozioni mi manca tantissimo. Vorrei raccontarle quello che mi succede e, al tempo stesso, la sua morte mi sembra la prova che le cose possono anche andare disperatamente male, così male che non c'è via d'uscita.

ps Ero un po' preoccupata perché A. non dava segno di volermi venire a trovare a Roma. Per trovare le offerte, di solito prendiamo i biglietti del treno con tantissimo anticipo, ma stavolta non avevamo in mano niente di niente. Poi, sabato mattina alle 8 è suonato il campanello. Ho maledetto i soliti venditori porta a porta e mi sono rigirata nel letto. Ha suonato una seconda volta e, borbottando, mi sono alzata. Ho guardato dallo spioncino e ho visto una grossa sagoma con un borsone (senza occhiali non vedo quasi niente). ''Di nuovo quelli della Folletto'', ho pensato. Con la mia voce più minacciosa ho intimato: ''CHI È?''. La sagoma si è messa a ridere. ''Tuo marito!'', ha risposto. Le cose possono anche andare disperatamente male, ma è molto meglio affrontarle in due.

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