mercoledì 23 luglio 2014

Nelle Langhe senza rete - Collisioni con Neil Young a Barolo




Avevamo bisogno di staccare la spina. Un monastero tibetano sarebbe stato l'ideale, ma dubito che mi avrebbero ammesso con la mia parlantina e non era proprio facile da raggiungere per solo un paio di giorni. Le Langhe hanno fatto al caso nostro.

La macchina di A. era annegata nell'ultima esondazione del Seveso e da allora non dava segni di vita, i biglietti per il concerto di Neil Young erano esauriti da tempo e il meteo prometteva diluvi, ma abbiamo deciso di prendere in prestito un'auto e partire lo stesso per il festival Collisioni a Barolo.



Rinfrancati e incoraggiati da un'ammucchiata di amici nordici con figli, che sono venuti a salutarci prima della partenza da Varese (e a dimostrarci ancora una volta che c'è una vita dopo la panza), abbiamo preso così la via delle vigne. Un paio d'ore dopo eravamo nel fienile di un agriturismo (Casa Matilda a Dogliani) a mangiare crostata e bere succo di frutta fatto in casa, circondati da vigneti, castelli e leggende. 

Qui i borghi sono a forma di cuore, il vino è una specie di religione e non c'è sentiero che non racconti una storia. Quelle preferite di A. hanno a che fare con i catari, degli eretici dell'anno mille che imperversavano da queste parti (e nei fumetti di Martin Mystere) prima di finire al rogo a Milano.


Anche il festival è stato al di sopra delle aspettative, il primo giorno ci siamo imbattuti per caso in uno spettacolo di Dario Fo, un concerto di Caparezza e uno di Jonatan Coe (sì, lo scrittore). Per il secondo giorno abbiamo trovato i biglietti per Neil Young (amato da A. soprattutto come padre spirituale del solito Eddie Vedder) e siamo finiti, grazie alla mia panza ormai esplosiva, fino a un'area protetta sotto il palco.

A rendere tutto più rilassante ci ha pensato la quasi totale assenza di rete per i cellulari tra i tornanti e le colline. Così siamo riusciti a mettere in pratica, almeno per un paio di giorni, il proposito di essere un po' meno iperconnessi in vista dell'arrivo di Piccolé. Incredibile! Due giorni (quasi) senza smartphone e siamo sopravvissuti, ma ce la siamo vista brutta.                               

La mancanza di segnale telefonico ha aggiunto infatti un lato avventuroso al fine settimana quando, all'una e mezza di notte, dopo il concerto abbiamo rischiato di rimanere impantanati nel campo dove qualche ora prima ci aveva fatto parcheggiare la protezione civile (subito prima di chiuderlo e dichiararlo inagibile perché iniziava a diluviare). Poi abbiamo saputo che in diversi hanno passato la notte in macchina in attesa del carrattrezzi. Noi, in qualche modo, siamo riusciti a uscire dal fango e a tornare nel terzo millennio.
                                 



Ps In alcuni momenti è sembrato davvero di fare un viaggio nel tempo, per esempio a spasso nel borghi di Serralunga e Monforte, deserti il lunedì pomeriggio, o a tavola alla Trattoria della Posta a Monforte, una locanda aperta dal 1875 per rifocillare i viaggiatori e gestita ancora dalla stessa famiglia, i Massolino. Io ho preso una zuppa di zucca e un assaggio di formaggi (buonissimi), A. si è innamorato della carne cruda con il tartufo e dei tagliolini 30 tuorli al ragù (una cosina leggera). Per non parlare del vino della casa... un barolo.

4 commenti:

  1. Il 'solito' Eddie Vedder???!!!!
    ... molta invidia cmq. Quest'autunno ci torniamo anche noi. Promesso. Giusto x dimostrare che si, c'è una vita anche dopo la panza. Keep on 'rocking in a kids world!!!

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    1. Ahaha! Dai, magari ci incontriamo lì l'anno prossimo… Soprattutto al concerto di Caparezza c'erano tantissimi marmocchi, e tanti sapevano le canzoni a memoria. Del resto a 6 anni cosa può piacerti di più di "Cacca nello spazio"? https://www.youtube.com/watch?v=fC88mrTl7lM

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  2. 30 tuorli???? Ma certo che uno così non resta impantanato da nessuna parte, con tutto quello che se magna almeno una macchina la deve spostare!
    Belle le tue descrizioni, mi fa passare la voglia di scappare sulla luna!
    (Anche i catari hanno una bellissima storia, mio padre ne è affascinato, principalmente di quella del Langue d'oc francese).

    Bentornata!

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    1. Grazieee! Per un po' ho scritto di viaggi (era un sogno da sempre) ma mi pagavano così poco che hanno superato il mio livello di tolleranza anti-sfruttamento, e devo dire che ce ne vuole...

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