venerdì 26 settembre 2014

Leggi che ti passa



In queste settimane, armata di enormi occhiali nuovi, ho letto molto. Di solito sono una divoratrice di libri ma mai come adesso ho fatto fatica a concentrarmi e a farmi prendere da una storia. Solo alcune, così, hanno superato le mie resistenze.


La strada di Cormac McCarthy (Einaudi, 2007). "Ce la caveremo, vero, papà? Sí. Ce la caveremo. E non ci succederà niente di male. Esatto. Perché noi portiamo il fuoco. Sí. Perché noi portiamo il fuoco". Il mondo sta finendo e un uomo e suo figlio lottano per sopravvivere alla fame, al gelo e alla cattiveria degli ultimi uomini mentre continuano a cercare i "buoni". Il loro legame è l'unica cosa che resiste, che li tiene in vita. Una lettura  particolarmente adatta a un'apocalittica estate romana con il pancione.


Shantaram di Gregory D. Roberts (Neri Pozza, 2009). Le avventure infinite (più di 1000 pagine) e totalizzanti, nella Bombey degli anni 80, di un ricercato evaso da un carcere australiano, un medico della bidonville, un contrabbandiere, un eroinomane e un volontario della guerra in Afghanistan che incredibilmente sono la stessa persona (nonché l'autore). Questo libro mi è stato quasi imposto dal libraio che mi vedeva vagare senza meta tra gli scaffali dopo che gli avevo chiesto un saggio. - Che altro vuoi adesso? - mi ha detto con la consueta cortesia romana. - Sto cercando una storiona, un romanzo, ma faccio fatica a concentrarmi - gli ho risposto. Mi ha appioppato questo intreccio di grandi amori, viaggi, tradimenti, amicizie e vendette. Devo ricordarmi di ringraziarlo.


Il meglio della vita di Rona Jaffe (Neri Pozza, 2007). La New York degli anni 50 attraverso gli occhi di quattro ragazze che lavorano in una casa editrice, condividono sogni e catapecchie, si innamorano delle persone sbagliate (o, più raramente, di quelle giuste), escono la sera, bevono troppo, cercano una loro strada lontano da casa. Un testo del 1958 ancora fresco, divertente e "vero". Un'improbabile via di mezzo tra La campana di vetro di Sylvia Plath e Sex and the city.


Acciaio di Silvia Avallone (Rizzoli, 2010). Bello. Mi aspettavo molto e mi ha un po' deluso, come capita spesso in questi casi. È interessante come descrive la decadenza di un mondo che ho conosciuto per lavoro, quando la crisi della Lucchini e la lotta dei suoi operai arrivavano a Roma per il confronto con l'azienda e le istituzioni al ministero dello Sviluppo. Sull'acciaio e gli uomini che lo lavorano, una sorta di aristocrazia della classe operaia, c'è anche il bellissimo saggio di Alessandro Portelli Acciai speciali (Donzelli, 2008).


Hanno passato l'esame, inoltre:
La zia marchesa di Simonetta Agnello Hornby (Feltrinelli, 2004). Torbido ma affascinante.
La ragazza di Charlotte Street di Danny Wallace (Feltrinelli, 2012). Divertente.
Ora sto leggendo 
Fear of flying di Erica Jong (Open road media, 40th Anniversary Edition, 2013).


Ma la vera scoperta della gravidanza (grazie, S.) è stata
Curarsi con i libri. Rimedi letterari per ogni malanno di Ella Berthoud e Susan Elderkin (Sellerio, 2013). Centinaia e centinaia consigli di lettura per affrontare con un buon libro e un po' di leggerezza le situazioni più disparate dall'allergia all'autostrada al cancro, dall'avere bambini alla nausea, dalla noia alla paura di cadere dagli alberi. Le due autrici raccontano in maniera deliziosa classici e testi quasi sconosciuti, ti fanno venir voglia di leggere di tutto e non mi hanno ancora mai deluso. Per esempio ho trovato La strada alla voce Paternità e Il meglio della vita sotto Avere 30 anni. 

2 commenti:

  1. Dovrebbero venderlo in farmacia quest'ultimo che hai citato. Una guida del genere potrebbe guarire un sacco di altri guai! ;)))
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    MA E' ANCORA LI' IL PANCIONE? :)

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    1. È ancora qui... È ancora qui... Sembra non finire più

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