domenica 11 maggio 2014

Inviata nel tempio del baby shopping


- Non ci andare è pericoloso!
- Ogni volta avevo attacchi di panico perché non avevamo abbastanza soldi.
- Sei troppo vulnerabile in questo momento per affrontarlo. Te ne pentirai.
Ovviamente ci sono andata, ascoltare i buoni consigli non è il mio forte. Consapevole dei rischi che correvo, sono entrata nel tempio dello shopping per bebè, dove organizzavano un incontro dedicato alle future mamme. Ovvero: tutto quello che potete comprare per compensare le vostre ansie sulla maternità.

La mia idea era semplice. Andare lì con tutto il mio senso critico, blocco e penna e raccontare quello che succede quando una decina di "ragazze indifese" finiscono in balia dei geni del marketing. 
L'operazione era ad alto rischio perché io sono tutto fuorché insensibile al fascino dello shopping, ma almeno avevo già fatto razzia dei prodotti fondamentali per neonati dalle mie amiche ed ero straconvinta che non sarebbe stato un passeggino ultimo modello da 1000 euro che avrebbe reso Piccolé un bambino felice. Ecco come è andata.

Sono arrivata e mi hanno regalato un cioccolatino e un ciondolo a forma di cuore per la mie prima Festa della mamma (a proposito, auguri alle mamme!) poi mi hanno indicato dov'era il bagno, e lì già li amavo.  Eravamo sei panzone a diversi livelli di tondità, un po' sperdute, sedute su delle seggiole in una stanzetta in fondo al negozio. Una commessa ha preso la parola, ci ha detto che eravamo lì per un momento di condivisione e ha chiesto a una di noi, la meno panzuta, di parlare della sua prima ecografia.

Racconto dell'emozione incredibile di sentire battere velocissimo il cuore del piccoletto, "uno dei giorni più belli della mia vita e di quella del papà", lacrimucce. "È sempre così", ha fatto la commessa. Io ho pensato alla mia prima eco (ricordate?): mi ero svegliata a Milano alle 4 e mezza, A. era rimasto al Nord, avevo così paura che mi ero fatta accompagnare da mamma e papà e non si vedeva niente, proprio nessun bambino. Poi è andato tutto bene, ma non è "sempre" uguale per tutti.

Dopo il momento di commozione generale, c'è stata una sfilza di: qualcuna di voi usa già la crema defatigante per le gambe? L'olio antismagliature? Il gel di preparazione per il seno? Il reggiseno premaman? La guaina salva-schiena? La fascia premaman? I pantaloni più adatti? Il cuscino speciale per l'auto? 
La panza più grande era pazzesca, ce li aveva tutti (secondo me era una comparsa a pagamento). "Brava, ne avrete bisogno", la incoraggiava la relatrice.

E poi i primi acquisti per il bambino dal "corredino minimo indispensabile" uno-tre mesi da 51-55 pezzi ("ma ve ne serviranno molti di più"), inclusivo di due "muffole antigraffio" che non sapevo nemmeno che cosa fossero (risposta: una specie di guantini assolutamente fondamentali). E, ancora, come privare il bebé di un mobile fasciatoio-vasca grande come tutto il nostro bagno? E perché il sistema modulare navicella-ovetto-passeggino più caro risulterà probabilmente il più indicato.

Ci sono stati anche degli aspetti utili come il librone, consultabile pure on line, con tutti i corsi preparto, i contatti e le caratteristiche degli ospedali e le loro richieste di vestiti per neonati. Oppure un opuscolo dedicato ai papà, un po' in stile famigliola felice anni 60, ma con alcune dritte carine su come inventare riti comuni con un poppante. 


Ps Alla fine sono uscita con un appuntamento alla prossima puntata, sull'allattamento e i primi mesi del bambino e… nessun acquisto! Non ne sono però molto fiera, la verità è che, vicino alla mia sedia, c'era uno stand con dei vestitini minuscoli e mi hanno letteralmente terrorizzato.

 Io, mi vergogno un po' ad ammetterlo, ma non ho mai amato avere a che fare con i neonati (vallo a spiegare alle amiche appena tornate dall'ospedale che no, non li vuoi tenere in braccio, ne riparliamo tra qualche mese).

Questi vestitini poi sembravano più per dei bambolotti che per dei bambini, piccolissimissimi. Ma che quando nasce è così piccolo? E se poi lo rompo? Pensavo, convinta di vederli extrasmall per una mia suggestione. Prima di uscire ho chiesto alla commessa: erano solo per i bimbi prematuri. Più in là c'erano quelli normali, sempre un po' spaventosi, ma non così tanto da mandarmi nel panico.


5 commenti:

  1. Mi sa che stai affrontando con la giusta calma la guerra contro le vetrine! Fa bene alla salute e alle tasche! ;)

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    1. Ci provo! Anche perché più cose accumuliamo per Piccolé più diventa urgente la questione "cambio casa" e non ci sentiamo pronti ad affrontarla

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  2. Meglio non cambiare casa il primo anno con un piccolo/a... sono troppi cambiamenti ai quali abituarsi per stressarsi ancor di più col trasloco. Dal secondo anno in poi, quando di solito loro ci danno condizione di dormire la notte, allora sì, ce la si può fare!

    ps. quando la prima aveva 1 anno ed 1 mese cambiai casa... e quando la seconda aveva 1 anno e 4 mesi cambiai casa (e città) di nuovo - ahimè! Ed il secondo trasloco fu decisamente più sereno!

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  3. ps. l'unica cosa che comprai da prenatal furono i pannolini taglia neonati/primi giorni, perché altrimenti ti trovi le fuoriuscite delle prime cacche che sono particolarmente puzzolentissimissime e verdoline che manco lo smacchiatore migliore te le leva dai primi vestitini (che conservo per ricordo)...!

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