venerdì 9 maggio 2014

Paste, pasticconi e pasticci


Impasticcata, dopata, sedata. Non ho mai preso così tante pillole come in gravidanza. C'è l'integratore di acido folico e vitamine e poi fermenti lattici, magnesio, lattulosio, cistoman. 

Così cerco di arginare svenimenti alla Rossella O' Hara in metropolitana o nel bel mezzo di un'intervista (erano una mia specialità) e tengo sotto controllo: 
la panza, che sembra posseduta, si gonfia-contrae-spinge-rumoreggia, 
la vescica, che mi manderebbe al bagno ogni 10 secondi 10, 
e pure Piccolé, convinta che l'ora migliore per aprire le danze siano le 5 di mattina (deve averglielo detto qualche amica spagnola).

Mi piacerebbe insubordinarmi ai miei pusher (oltre al dottor SuperPippo-Einstein, da A. ribattezzato doctor Cox, c'è adesso la Fata Turchina del consultorio) e buttare le medicine nella monnezza, ma non credo che riuscirei a fare tutto quello che devo se lasciassi il mio corpo libero di esprimersi. 

Mi piacerebbe una gravidanza più naturale e so che la ricetta migliore sarebbe non stare in piedi per ore fuori da un "imperdibile" incontro di industriali o a una manifestazione, non rincorrere gli autobus, mangiare bene e seduta, non sgraffignare un panino al volo da un buffet e dormire, dormire, dormire.
Ma tutto questo sembra decisamente fuori dalla mia portata. 
Avanti con il pieno di pillole, allora!

ps A. alla fine è tornato da Milano mercoledì e da allora è in coma. Lui è contrario a misurare la febbre, "vuol dire che ti sei arreso", ma da sotto uno strato di quattro coperte emana calore solo a guardarlo, ha gli occhi iniettati di sangue e muggisce. Sarà mica la mucca pazza? Mi sa che gli passo uno dei miei pasticconi e stanotte me ne vado a dormire sul divano.


1 commento:

  1. A te, coraggio! Tutte "ste" cose servono anche quando non fai una vita agitata in gravidanza!
    A lui, che ne dici di un bel efferalgan?

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